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Negli ultimi anni la digitalizzazione è aumentata sempre più, basti pensare alla didattica digitale e allo smart working, ma non solo. Ad aumentare, però, è anche la vulnerabilità digitale, di pubblici e privati, che vedono accresciuta la possibilità di una minaccia cibernetica ai danni delle informazioni. (pixelsmithstudios.com) Per tutelare la sicurezza e incentivare l’uso del digitale per ogni cittadino e azienda, lo scorso agosto è stata istituita dell’ACN, l’Agenzia per la cybersecurity nazionale. 

Più le tecnologie aumentano, infatti, più è necessario per le imprese e le Pubbliche Amministrazioni attuare servizi di sicurezza cibernetica che proteggono la riservatezza e l’integrità delle informazioni digitali, garantendo la continuità dei servizi erogati, in linea con le normative del Cybersecurity Act.

Tali servizi sono possibili grazie alle ICT, Information and Communication Technologies che consentono di creare, immagazzinare e scambiare informazioni digitali. Queste tecnologie, però comportano anche rischi legati all’integrazione dei sistemi, delle reti e dei comportamenti organizzativi di dipendenti e privati cittadini.

Rivoluzionare servizi e strutture

È necessario, per la salvaguardia dei dati, ridefinire le competenze, il ruolo e la cultura digitale dei dirigenti pubblici, nonché ridisegnare le strutture amministrative. Perché ciò avvenga bisogna:

  • rafforzare le difese tecnologiche che proteggono le reti e le organizzazioni delle P.A collaborando con i Computer Emergency Response Team nazionali e internazionali;
  • fortificare il ruolo delle istituzioni centrali destinate alla sicurezza informatica, permettendo loro di svolgere mansioni esecutive e di effettuare una vera e propria consulenza in ambito delle P.A.;
  • investire nella formazione delle risorse umane, così che ci sia un migliore utilizzo delle strumentazioni ICT e una maggiore coerenza organizzativa;
  • promuovere l’istituzione e il consolidamento di partnership fra aziende pubbliche e private per favorire lo scambio di informazioni e una loro crescita sul piano nazionale.

Insomma, con la rivoluzione digitale in corso, aziende e P.A. devono confrontarsi con le sfide che essa comporta, coscienti che una corretta formazione del personale e misure di sicurezza adeguate sono necessarie per ottenere una digitalizzazione efficiente e priva di rischi.Per questo il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la transizione Digitale ha dato il via lo scorso aprile al progetto Italia digitale 2026, che prevede importanti misure di consolidamento delle difese cibernetiche, oltre al rafforzamento delle capacità tecniche e investigative del personale pubblico.