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Pensiamo al telaio di un’automobile o al motore di un aereo.
Immaginiamo di dover effettuare un crash test su un autoveicolo o una complessa reazione chimica con condizioni variabili.
Qual è il principale strumento per analizzare strutture, parti meccaniche o materiali anche molto complesse?

Il metodo degli elementi finiti (MEF) è un  modello utilizzato dai progettisti di strutture per la risoluzione numerica di un’equazione differenziale, utile per verificare la resistenza, valutare gli spostamenti, individuare i punti critici e le modalità di collasso delle strutture. Si tratta di un metodo per approssimare una equazione differenziale con un sistema di equazioni algebriche, siano esse alle derivate totali o parziali.

Storicamente il MEF trova origine nella necessità di risoluzione di problemi complessi di analisi strutturale nel campo dell’ingegneria aeronautica e civile. 

Il MEF infatti, viene utilizzato dagli aspiranti ingegneri, i progettisti e i professionisti del mestiere che analizzano quotidianamente le basi metodologiche e gli strumenti operativi per l’analisi dei problemi di meccanica dei continui elastici. 

Il corso di Introduzione al metodo degli elementi finiti, disponibile su federica.eu, dopo aver richiamato le equazioni differenziali che reggono i classici problemi di teoria dell’elasticità, descrive i passaggi per convertire tali equazioni nella corrispondente forma integrale. 

Nel corso sono analizzate nel dettaglio e applicate mediante un codice matlab le più comuni formulazioni di elementi finiti lineari e quadratici per risolvere problemi monodimensionali e bidimensionali basati sull’approccio isoparametrico. 
Si affronta il problema dello shear locking e una procedura per la sua soluzione.

Scopri i vantaggi e gli svantaggi delle diverse espressioni, in che modo migliorarne l’accuratezza e come risolvere i problemi numerici che affliggono alcune formulazioni.

Il metodo degli elementi finiti non avrà per te più segreti.