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L’Italia vanta un patrimonio artistico e naturale con pochi eguali al mondo: con 54 dei 1.092 siti Unesco, è il primo paese per luoghi riconosciuti come patrimonio dell’Umanità. 

L’unicità del panorama culturale italiano – arricchito da caratteristiche insostituibili come la qualità dell’enogastronomia e l’eccellenza del made in Italy – è un vero e proprio vantaggio competitivo per il nostro Paese, particolarmente apprezzato soprattutto dai viaggiatori provenienti dai luoghi più lontani, da quelli che giungono in Italia per la prima volta e dai turisti più giovani. 

Perché il turismo è importante?

Il turismo rappresenta il settore economico in maggiore espansione e crescita nel nostro Paese.

Negli ultimi vent’anni il turismo ha conosciuto una straordinaria espansione a livello mondiale, sostenuta dalla riduzione dei costi di trasporto e dalla crescita dei livelli di reddito nelle economie emergenti, che hanno enormemente allargato il bacino dei potenziali viaggiatori attirando enormi flussi turistici.

Perchè il turismo è un risorsa così importante per l’economia italiana?

Alle attività turistiche sono direttamente riconducibili quasi il 13% del PIL e quasi il 15% degli occupati del Paese, un peso economico comparabile al dato della Spagna e superiore a quello di Francia e Germania che trasforma il turismo nella risorsa più preziosa dell’economia del Bel Paese.

Sono sempre di più i giovani studenti che decidono di fare dell’accoglienza e della cultura il loro mestiere, dedicandosi ad uno studio attento della disciplina nei principali Atenei italiani.

Milano, Napoli, Lucca, Roma, Macerata, sono solo alcune delle città che ogni anno preparano gli studenti trasformandoli in professionisti del settore, puntando sul turismo come principale risorsa economica.

Ma chi sono invece i nostri turisti? Da dove vengono e cosa cercano?

Sono oltre 360 milioni le notti trascorse dai turisti stranieri in Italia fino a ottobre 2019, con un trend sempre in costante crescita dal 2010 ad oggi.

Nell’ultimo decennio è apparso chiaro però quanto il turismo domestico, ovvero quello degli italiani che visitano l’Italia, abbia sofferto per la crisi economica portando ad una drastica riduzione dei flussi tra il 2008 e il 2015, al contrario invece del turismo estero che rappresenta infatti ad oggi più del 50% delle presenze totali sul territorio.

I flussi turistici confermano come lo Stivale attiri individui sono diversi per età, gusti e capacità di spesa.

Dalle spiagge affollate dai teenager, alle città d’arte, passando per le isole più esclusive che riempiono il nostro mare, l’Italia nel 2019 è stato il quarto paese più visitato al mondo con 94 milioni di visitatori stranieri secondo l’ENIT, con un numero pari a 113,4 milioni di presenze straniere nelle sole città d’arte  e 429 milioni di presenze totali. 

La diffusione del virus covid-19 e il conseguente lockdown ha completamente paralizzato la filiera del turismo, con oltre 100 miliardi di euro in meno per il 2020, considerando anche tutto l’indotto che il turismo genera.

Strutture alberghiere, b&b, ristoranti, agriturismi, stabilimenti balneari, musei, cinema, teatri, nel periodo estivo realizzano la maggior parte del loro fatturato e sono i primi a soffrire per la repentina interruzione delle attività lavorative degli ultimi tre mesi.

Il World Travel & Tourism Council (WTTC) stima siano circa 50 milioni i posti di lavoro a rischio in seguito all’epidemia e l’Italia compare nella lista dei paesi più colpiti dalla severità delle misure intraprese per fronteggiare il diffondersi del contagio.

Forse proprio dal turismo si può ripartire con più forza ed energia, provando a trasformare questa dura battuta d’arresto in una nuova opportunità.

La domanda vera, a cui gli esperti del settore stanno tentando di dare una risposta, è: il viaggio, abitudine che meglio di altre ha aperto la strada alla globalizzazione e che l’ha rappresentata negli ultimi anni, cambierà nei modi e nei tempi? 

Come si inserirà di nuovo nei comportamenti degli individui? Come ripartire al meglio dal turismo?

Si profilano già nuove forme di turismo, la cosiddetta staycation, ovvero forme di viaggio concentrate prevalentemente in Italia e di breve-medio raggio o nei dintorni della residenza abituale; prende il posto dei viaggi oltreoceano.

Turismo di prossimità, dunque, ma anche un turismo sostenibile, che trasformi il viaggio in un’occasione  di contatto e relazione con l’ambiente e con il prossimo.

Il viaggiatore si dedica al turismo enogastronomico, concedendosi il piacere di assaporare l’Italia un morso alla volta, in quello che molti definiscono un turismo lento ed esperienziale.

L’Italia meno nota, così come i viaggi individuali e di coppia, sembrano già al centro delle ricerche degli utenti che non vogliono rinunciare ad una nuova estate italiana.

Il momento dei bilanci cede il posto allora ad una rinnovata speranza e ad una nuova voglia di ricominciare.

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