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I cambiamenti rappresentano una sfida a cui ognuno di noi, prima o poi, è sottoposto. Spesso vengono percepiti in modo negativo perché ostacolano il nostro modo di agire o la nostra routine, ma se affrontati con ingegno e attenzione portano innovazione.

Cosa significa innovare per un’azienda? 

L’economista austriaco Joseph Alois Schumpeter disse “Fare le cose vecchie in modo nuovo – questa è innovazione” ed è un po’ ciò che è successo in Italia e nel mondo a seguito della pandemia.

Nelle settimane precedenti ci siamo soffermati su come migliorare il business dall’interno e modificare aspetti importanti come la corporate social responsability.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello dell’innovazione aziendale.

4 Categorie di innovazione

Schumpeter distinse l’innovazione in 4 categorie:

  1. innovazione di prodotto;
  2. innovazione di processo;
  3. innovazione organizzativa;
  4. innovazione di marketing.

Analizziamole nel dettaglio. 

L’innovazione di prodotto è la creazione o modifica di un prodotto non ancora offerto sul mercato, in grado di portare un cambiamento a seguito dell’acquisto. Sempre più spesso è legato anche all’innovazione tecnologica, oggi sempre più veloce.

L’innovazione di processo può riguardare diversi aspetti di un’azienda. Un caso molto importante è sicuramente quello relativo all’uso dei social media e l’evoluzione comunicativa che ha portato con sé.

Oggi le aziende sono sempre più presenti su socialnetwork e ciò ha portato a cambiare il modo che hanno di interfacciarsi con il cliente, utilizzando un linguaggio più snello e vicino al target, ma non solo. Ha rivoluzionato il modo di concepire il ruolo del cliente finale, non più freddo e distaccato, ma sempre più coinvolto nell’azienda.

L’innovazione organizzativa ha a che fare con il flusso di lavoro. Può interessare un flusso interno, come l’ottimizzazione di comunicazione interna o l’inserimento di nuove figure, ma anche con stakeholder esterni, basti pensare alle piattaforme e-commerce che collaborano con magazzini disposti in diversi territori così da rendere più efficienti le consegne.

L’innovazione di marketing, infine, riguarda non solo aspetti comunicativi, si pensi alle forme sempre nuove i pubblicità, ma anche l’investimento in nuovi mercati, spesso legato all’uscita di nuovi prodotti/servizi.

L’innovazione non è per forza un processo interno, spesso la collaborazione con esterni porta a una evoluzione magari impossibile ad una sola azienda. 

Come il caso Android, marketplace open source di applicazioni create da altri. Diverso invece, è stato il caso di Blockbuster-Netflix, dove la famosa azienda, nata per il noleggio di videocassette e dvd, aveva avuto la possibilità di acquisire Netflix ma, non credendolo suo competitor e pensando che il mercato di riferimento fosse differente, ha rifiutato portando Blockbuster al fallimento diversi anni dopo. 

Come innovare?

Al contrario di quello che si può pensare, l’innovazione è frutto di un processo che passa per 3 step importanti:

  1. fase di discovery o invenzione. Uno spunto utile per questa fase è osservare il lavoro delle startup che per loro natura nascono sulla base di nuovi progetti da sperimentare sul mercato. L’invenzione non deve per forza essere fornita da un attore interno all’azienda. Molte, infatti, si interfacciano con interlocutori esterni anche grazie all’aiuto degli gli hackathon, le call4ideas o gli innovation contest aziendali.
  2. fase di Empowering o innovazione. In questa fase vengono messi in campo i punti di forza interni, come soft skill, processi, partnership, ma anche le risorse finanziarie utili per sostenere le diverse fasi di sviluppo, sia per un processo che servizio;
  3. fase Exploiting o diffusione. Questo è l’ultimo step a cui bisogna dare il giusto peso. Prima di diffondere il prodotto o servizio è necessario rivedere tutti i passaggi precedenti, effettuare una fase di testing e prepararsi per il lancio finale. Che sia innovazione di processo interno o un prodotto esterno non bisogna mai consegnare e promuovere un prodotto/servizio incompleto o con lacune. Ciò potrebbe causare una sfiducia da parte degli utilizzatori finali.

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