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Mirare a una carriera lavorativa da imprenditore fa gola a molti. Non è un traguardo impossibile, ma per avere risultati positivi è importante capire come sviluppare al meglio il proprio business. 

Per iniziare ad avvicinarsi a tematiche del settore si possono scegliere diversi corsi disponibili nel catalogo di federica.eu per comprendere gli aspetti economici, organizzativi, di gestione come Economia e gestione delle imprese, Organizzazione aziendale, Comportamento organizzativo ecc.

Nell’articolo Business plan: il primo passo per un progetto vincente avevamo già visto come utilizzare uno degli strumenti più importanti per avviare un’azienda, ancor prima che si affacci sul mercato. 

Da oggi – e per le prossime settimane – nella categoria “professional” del blog di Federica, dedicheremo diversi contributi alle strategie per migliorare il business aziendale a cominciare dalle cosiddette possibilità di di welfare aziendale.

Da welfare a wellness aziendale. Il successo delle aziende passa dai dipendenti

Il Welfare Aziendale (WA) è “l’insieme delle iniziative che un’azienda può intraprendere per la sicurezza e il benessere dei dipendenti, delle loro famiglie e della comunità sociale in cui è inserita”. 

È una soluzione win-win, aspetto evidenziato anche nell’ultimo Rapporto Welfare Index PMI del 2019:

Lato aziendale: l’imprenditore può detassare i premi erogati in ambito welfare; registra una crescita della soddisfazione e produttività in azienda; ottiene maggiore fedeltà dai suoi collaboratori e può perfino attrarre, più facilmente, giovani talenti;

Lato dipendente: i lavoratori ottengono benefici maggiormente legati alla loro qualità della vita, ai quali spesso non potrebbero accedere singolarmente; benefici che, anche in reddito reale, valgono ben di più del premio in denaro, soggetto a progressiva tassazione.“

Inizialmente il WA riguardava quelli che possiamo definire “benesseri familiari” come gli asili nido, le colonie estive, l’assistenza sanitaria e sociale. 

Negli ultimi anni, invece, i servizi offerti sono cambiati sempre più, passando dal welfare al wellness aziendale dove le società iniziano a farsi carico del benessere dei propri dipendenti, introducendo buoni per la spesa, convenzioni con palestre, piscine, terme, ma anche per viaggi, cinema e musei.

Esempi di Welfare Aziendale dei colossi: Google e Ferrero/Il caso Google e Ferrero

Google

Google pone molta attenzione al benessere dei propri dipendenti sul posto di lavoro.
All’interno della sua azienda sono presenti diverse aree relax e gioco, servizi per la persona e vendita di cibi salutari. Anche l’area di lavoro è stata studiata per essere accogliente e poter attuare attività ricreative.

Ma non solo. Google, infatti, pone un’attenzione particolare anche alla maternità, retribuendo pienamente 5 mesi di congedo di e altri vantaggi ideati per i neo genitori.

Ferrero

L’azienda ha creato il Ferrero Pass, il progetto di conciliazione vita-lavoro che fa parte del programma di People Care. L’obiettivo è quello di ottimizzare la gestione del tempo così da dedicare più spazio alla vita privata.

Ferrero Pass offre:

  • servizi di concierge, con l’adempimento di pratiche e piccole commissioni;
  • Ferrero in Forma, con attività di fitness con allenamenti personalizzati o partecipazione a corsi;
  • Carrello welfare personalizzabile in base alle esigenze del singolo, che consiste nell’erogazione di un bonus utile per attività e servizi vari.

Inoltre, allo stesso programma sono aggiunti servizi di ambulatorio pediatrico, part-time per le mamme e i papà di rientro da maternità o congedo parentale, l’esenzione delle lavoratrici madri dal lavoro notturno, e tanto altro.

Come cambierà il welfare a seguito del Covid-19?

La pandemia che ha investito il mondo ha sicuramente segnato molto le aziende.
Tra i vari cambiamenti che sono avvenuti in questi ultimi mesi, merita una riflessione anche il welfare aziendale.

In primo luogo, è importante sottolineare come anche lo smart working rientra tra le forme di WA, in quanto rende flessibile i diversi momenti della giornata fornendo al dipendente una maggiore autonomia.

Altri cambiamenti possono essere:

  • l’introduzione di attività di prevenzione e gestione della sicurezza organizzativa;
  • la ridefinizione il concetto di sicurezza sul lavoro, sviluppando magari l’assistenza sanitaria integrativa;
  • rafforzare la conciliazione vita-lavoro, potenziando i benefit di sostegno al reddito, ripensando le policy aziendali;
  • l’introduzione il benessere digitale: promuovendo l’insegnamento in materia digitale, la dotazione di strumenti tecnologici, veloci e di qualità per lavorare in remoto ma anche un’attenzione al diritto di disconnessione;
  • rafforzare il long life learning  tra i dipendenti sottolineando l’importanza dell’aggiornamento continuo.

Oltre al WA ci sono molti altri importanti aspetti che riguardano che riguardano i dipendenti e l’aspetto organizzativo interno. Per approfondire questa tematica non perdere il corso Risorse umane e comportamento organizzativo.

“Il welfare aziendale fa crescere l’impresa e fa bene al Paese”. (Motto del Welfare Index PMI)