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Nell’ultimo anno la scuola e la didattica hanno preso una direzione assolutamente inaspettata. La tecnologia è diventata protagonista indiscussa nel mondo dell’istruzione. La pandemia ha accelerato la necessità di costruire percorsi di apprendimento online e oggi docenti, studenti e educatori utilizzano quotidianamente supporti digitali.
Il report di Prometehan sul Rapporto tra tecnologia e scuola in Italia 2020/2021 è una istantanea dell’assetto scolastico degli ultimi 12 mesi e dà voce a 1500 persone, tra insegnanti, dirigenti scolastici, responsabili IT e altri professionisti operanti nel settore, raccogliendo i pareri e le esperienze circa lo stato della tecnologia nel sistema scolastico.

Il rapporto tra docenti e tecnologia

La tecnologia è uno strumento in grado di agevolare la didattica. Di questo ne sono convinti il 77% degli insegnanti intervistati, e una percentuale ancora più alta, l’82%, è d’accordo o pienamente d’accordo sul fatto che rappresenti un ottimo modo per coinvolgere gli studenti
Quando si parla di tecnologie e istruzione però anche l’atteggiamento verso questo tipo di risorse conta. E a questo proposito i dirigenti scolastici sono nettamente più predisposti rispetto agli insegnanti. Il 65% dei presidi infatti si dichiara positivo riguardo la tecnologia, e riferisce un impegno nell’utilizzo di strumenti digitali, mentre tra gli insegnanti questa percentuale scende al 50%.

Lezioni online e monitor interattivi: gli strumenti più diffusi

Al netto delle modalità di attuazione della Didattica a Distanza, le scuole sembrano aver risposto in modo positivo (il 54% degli istituti) all’opportunità che la tecnologia ha offerto di rendere disponibili i contenuti delle lezioni online. Diversa, invece, è stata la risposta alla possibilità di  portare virtualmente degli esperti in classe (soltanto l’8%).
Tra le tecnologie più usate in aula c’è il monitor interattivo, utilizzato dal 67% dei docenti, una percentuale significativa che ci fa capire la portata del cambiamento all’interno delle classi.
D’altro canto, un altro dato da tenere in considerazione riguarda il fatto che quasi un insegnante su due (il 48%) afferma che spesso le tecnologie non funzionano adeguatamente e il loro uso rappresenta in alcuni casi più un problema che un vantaggio. In questo caso, risulta necessaria la formazione sul binomio tecnologia e istruzione. Anche se il 61% degli insegnanti è comunque concorde sul fatto che il personale abbia una preparazione completa e il supporto necessario in merito alle tecnologie didattiche, il 24% ritiene di non avere le competenze necessarie e il 19% sostiene di non aver tempo per imparare a trarne il massimo vantaggio.
La mancanza di preparazione è quindi ancora un ostacolo importante per la diffusione e l’utilizzo della tecnologia educativa, e risulta quindi importante  un maggior dialogo tra dirigenti e insegnanti per capire come strutturare percorsi di formazione e quali sono le loro esigenze.

Le prospettive dell’Edtech e il piano d’azione per l’istruzione digitale 2021/2027

La tecnologia è parte integrante del  presente e soprattutto del futuro dell’istruzione. L’86% degli insegnanti sostiene infatti che questo tipo di risorse continueranno a essere utilizzate in combinazione con i metodi di insegnamento tradizionali. In particolare il 73% ritiene che nei prossimi tre anni l’utilizzo di contenuti e risorse online mostrerà una crescita significativa.
La pandemia ha provocato l’apertura di scenari inediti e inattesi e “per imparare dalla crisi della COVID-19 durante la quale la tecnologia viene utilizzata su una scala senza precedenti nell’istruzione e nella formazione e per adeguare i sistemi di istruzione e formazione all’era digitale” la Commissione Europea ha elaborato il “Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027” che delinea la visione “per un’istruzione digitale di alta qualità, inclusiva e accessibile in Europa” attraverso due priorità strategiche. La prima riguarda la promozione dello sviluppo di un ecosistema altamente efficiente di istruzione digitale, attraverso la creazione di infrastrutture, la pianificazione e lo sviluppo delle capacità digitali, il coinvolgimento e la formazione di insegnanti e personale e l’elaborazione di contenuti di apprendimento di alta qualità, di strumenti di facile utilizzo e di piattaforme sicure. La seconda priorità riguarda invece lo sviluppo di competenze digitali necessarie per la trasformazione digitale, dall’alfabetizzazione allo sviluppo di competenze più avanzate.
Classi ibride, docenti formati per l’insegnamento online, dispositivi digitali nelle aule, rappresentano la nuova frontiera della didattica.Per approfondire come i metodi di insegnamento e apprendimento stanno cambiando, su federica.eu è disponibile il corso della professoressa Maria Ranieri Tecnologie educative. Storia, teorie, metodi e applicazioni.