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Grazie a internet e alle tecnologie digitali, oggi abitiamo contemporaneamente due ambienti, quello reale fisico e quello virtuale del web. In media, è stato calcolato, passiamo almeno 3 ore al giorno sugli smartphone, a cui vanno aggiunti i tempi trascorsi sul pc o tablet.

Ma quali sono gli effetti sul nostro cervello e le nostre abilità cognitive – soprattutto nei più giovani – della continua connessione ed esposizione a messaggi, informazioni, fatti, relazioni ed emozioni? 

Le influenze psicosociali della tecnologia

Studiosi nel campo delle neuroscienze e della psicologia hanno evidenziato come, ad affrontare una realtà sempre più complessa che ha esteso i suoi limiti spazio-temporali con il web, c’è un cervello che è rimasto ancora uguale, per forma e funzioni, a quello dei nostri antenati del Paleolitico Superiore.

A partire da questo dato, Paolo Cherubini – professore di Psicologia generale dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca si sofferma, nel MOOC Il sistema cognitivo umano nel web, su alcuni punti chiave dell’adattamento del nostro sistema cognitivo alla rete.

Il MOOC della Fondazione “I Lincei per la Scuola”

Il corso online è accessibile a tutti e gratuito, ed è realizzato in collaborazione con la Fondazione “I Lincei per la Scuola”, polo di Milano.

Nelle cinque lezioni che compongono il MOOC, il professore Cherubini inquadra le caratteristiche principali dell’evoluzione e dell’adattamento del sistema cognitivo umano, e presenta gli effetti dell’interazione sul web sulla nostra capacità di attenzione, apprendimento. Tratta inoltre, gli aspetti della rete più insidiosi, soprattutto per i più giovani:

  • la capacità di persuasione e polarizzazione nel web
  • le fake news e le teorie cospiratorie
  • cyberbullismo e trolls, ovvero, i comportamenti antisociali e aggressivi attraverso i social.

Il corso Il sistema cognitivo umano nel web è, in particolare, adatto ai docenti, formatori ed educatori a contatto con i ragazzi tra gli 11 e i 25 anni, la fascia di età che utilizza internet in modo più assiduo: in media, tra loro, il 93% si connette con un consumo quotidiano medio dell’81% (dati ISTAT, 2021 relativi al 2019).

Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione, non solo tecnologica, ma culturale. Serve, allora, fornirsi di tutti gli strumenti per abitare in piena consapevolezza e sicurezza l’ambiente virtuale sempre più presente nella nostra quotidianità.   

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