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Innovazione e crescita aziendale sono temi che abbiamo approfondito anche in alcuni articoli precedenti, come ad esempio quello dedicato all”Innovazione aziendale” o a “Come far crescere al meglio un’azienda”, destinati ai protagonisti del settore alla ricerca degli strumenti vincenti da usare nelle proprie organizzazioni.
Le esperienze, personali e lavorative, portano a relazionarsi con realtà più o meno strutturate dove è importante imparare a comprendere questioni legate alla gestione di risorse, processi e decisioni. 

L’organizzazione aziendale solleva un interrogativo importante: quali sono le regole del gioco che orientano molteplici esperienze solo apparentemente diverse tra loro?
Nel campo dell’organizzazione aziendale, un tema molto interessante, che merita un approfondimento, è certo quello del  principio di continuità aziendale tanto discusso e dibattuto nell’analisi economica.

Qual è dunque la corretta definizione della continuità aziendale?
Niente paura, non è difficile!

Possiamo dire che un’impresa rispetta la continuità aziendale quando:

  1. Può fronteggiare obbligazioni ed impegni nel corso della normale attività
  2. Non c’è né l’intenzione né la necessità di porre l’impresa in liquidazione
  3. Non si deve cessare l’attività o assoggettarla a procedure concorsuali.

Non è semplice, però, delineare i principi da seguire per la verifica della continuità aziendale, in quanto il nostro codice civile non detta norme puntuali per definire a chi spetti la dichiarazione di continuità aziendale. Per individuare cosa garantisca continuità aziendale gli amministratori devono valutare l’effettiva capacità dell’impresa di poter continuare a svolgere la propria attività, in modo regolare, nel prevedibile futuro partendo dall’analisi della organizzazione aziendale.

Chi valuta dunque la continuità aziendale e chi è responsabile del suo piano?

In Italia, diversamente da come avviene negli USA o in Gran Bretagna, la responsabilità della continuità aziendale dell’impresa dipende dagli amministratori che la analizzano attraverso la redazione e l’approvazione del progetto bilancio. Ruolo rilevante nell’analisi della normativa in esame è quello del soggetto a cui spetta la revisione della continuità aziendale che è quindi chiamato alla “valutazione della valutazione”e può, a seguito delle sue analisi, formulare un giudizio positivo, un giudizio con rilievi, un giudizio negativo o addirittura decretare l’impossibilità di formulare un giudizio definitivo.

Le parole chiave sono allora tre: rispetto di presupposti normativi, vision e  un progetto vincente.

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