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Ciascuno di noi dedica ogni giorno gran parte del tempo al lavoro, trascorrendo molte ore in compagnia di colleghi, in luoghi di incontro e di interazione come gli uffici.
Qualunque sia la natura del lavoro svolto,  vi è un elemento che accomuna e lega realtà e situazioni radicalmente diverse: la relazione con altri individui.

Come sempre accade quando vite, pensieri, opinioni e abitudini diverse entrano in contatto, il confronto e delle volte il conflitto sono dietro l’angolo.
Gestire i conflitti in azienda non deve fare paura, si tratta di un momento di confronto che coinvolge tutti e che può portare ad un arricchimento personale e collettivo.

Come gestire allora i conflitti in un gruppo di lavoro?

Vediamo insieme quali sono le strategie e gli strumenti indispensabili per superare le difficoltà relazionali:

1) Individuare la ragione del conflitto.

Il primo passo è forse il più difficile. La reazione istintiva infatti potrebbe essere quella di ignorare il conflitto, mettendo in atto atteggiamenti che portano a evitare il confronto perché si ha paura che questo possa portare a uno scontro. Come in tutte le relazioni interpersonali però, anche a lavoro, bisogna chiedersi: quali sono le ragioni alla radice del problema?

2) Qual è la natura del conflitto?

 Il conflitto può avere una duplice natura. Può trattarsi di un conflitto “costruttivo”,  dove  il contrasto si manifesta sui “contenuti” e le critiche non sono mai mosse alla persona. Può trattarsi invece di un conflitto con un carattere “distruttivo” dove  la comunicazione è portata sul piano della competitività personale. Riportare i conflitti sul piano della costruttività è uno step fondamentale.

3) Mettersi in discussione.

Nonostante sia più facile ritenere responsabili sempre gli altri è importante che tutti i soggetti coinvolti nella dinamica conflittuale analizzino il proprio comportamento per individuare gli errori che, nella maggior parte dei casi, sono frutto di una responsabilità reciproca. Solo riconoscendoci fallibili saremo in grado di accogliere il fallimento dell’altro senza giudicarlo.

4) Trovare possibili soluzioni.

Non basta individuare le ragioni del conflitto, per risolverlo serve mettere in atto delle specifiche strategie che possono avere diversa natura. Pensiamo alle attività di team building, un utilissimo strumento di incontro che aiuta a creare legami che vadano oltre il contesto lavorativo in quanto coinvolgono i colleghi in esperienze dinamiche e diverse dal ritmo quotidiano. Fondamentale è anche il contributo di un soggetto imparziale rispetto alle parti coinvolte che possa fare da mediatore evidenziando una possibile punto di incontro. Sempre più numerose sono infatti le aziende che si rivolgono a coach, psicologi o esperti per la formazione e il supporto dei dipendenti.
Non bisogna dimenticare poi che in condizioni di conflitto la produttività del team è messa a dura prova. Un lavoro efficace e di successo è possibile solo se i soggetti coinvolti sono in armonia e non sono schiacciati da emozioni negative e soffocanti.
Se vuoi approfondire il tema e comprendere come migliorare la produttività lavorando sulla gestione del conflitto dai un’occhiata a questo articolo!

Ricorda inoltre che la capacità di gestione del conflitto è una tra le più ricercate soft skill in un manager. Sempre di più, infatti, si sente parlare dell‘intelligenza emotiva, ovvero della capacità di comprendere le emozioni altrui e entrare in relazione con gli altri, come di una caratteristica indispensabile per diventare un leader e per saper lavorare in squadra. Scopri le altre skills fondamentali per un leader leggendo questo articolo.
Avere cura delle emozioni e delle relazioni interpersonali dei membri di un gruppo di lavoro è dunque fondamentale.
Non avere paura del conflitto, il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti.